Una vigilia a lieto fine…
Era la notte prima di Natale, e il magico laboratorio di Babbo Zanotti, immerso nelle nebbie piemontesi, era in fermento. Gli elfi correvano qua e là, impastando dolci, incartando regali e lucidando i finimenti delle renne. Una dolce fragranza di mandorle e cioccolato si diffondeva nell’aria, riscaldando i cuori di tutti nonostante le temperature polari. Era l’aroma dei Baci di Dama, i biscottini più preziosi e ambiti della stagione invernale, un vero e proprio tesoro di dolcezza che solo Babbo Zanotti sapeva preparare alla perfezione. Tutti li desideravano, ma non erano facili da ottenere: erano un dono speciale, destinato a coloro che in quell’anno avevano mostrato bontà, coraggio e gentilezza.
Le renne — Rudolph in testa con il suo naso luminoso — erano già pronte a spiccare il volo, mentre gli elfi controllavano con cura che nel sacco di Babbo Zanotti non mancasse nulla: giocattoli, caramelle, letterine dei bambini, e ovviamente i Baci di Dama, custoditi in una scatola finemente intagliata e decorata con fiocchi di neve e piccoli campanellini.
Ma quella notte un ospite inatteso stava architettando uno scherzo antipatico: il Grinch, ingelosito dallo spirito natalizio che aleggiava, si era introdotto di nascosto nel laboratorio, deciso a rubare i Baci di Dama, quei piccoli gioielli di dolcezza che tutti adoravano. “Se non posso rovinare il Natale distruggendo i regali,” ghignò tra sé, “lo farò sottraendo ciò che lo rende speciale: i loro squisiti biscottini!” Con un balzo, afferrò la scatola e, ridacchiando, cercò di svignarsela.
Nel frattempo, Olaf, il pupazzo di neve allegro e sempre ottimista, stava sistemando una ghirlanda di luci intorno alla porta del laboratorio. Notò subito la sagoma verde e sgraziata del Grinch e, senza esitare, gli si piazzò davanti. “Ehi, amico!” disse Olaf, con la sua solita, solare ingenuità, “Stai andando da qualche parte? Io sto decorando, vuoi aiutarmi? Posso offrirti un abbraccio!” Il Grinch, sorpreso, rallentò. Poi, guardando Olaf negli occhi, si sentì un po’ in colpa per ciò che stava per fare. Ma la sua intenzione era pur sempre meschina: doveva scappare prima che Babbo Zanotti lo sorprendesse.
In quel momento, Babbo Zanotti uscì dal laboratorio. “Ehi, chi va là?” tuonò, vedendo il Grinch con la scatola di Baci di Dama fra le mani. Le renne bramirono nervosamente, e gli elfi drizzarono subito le orecchie. Il Grinch provò a correre ma scivolò sul ghiaccio lucidissimo del cortile. La scatola volò in aria! Olaf, spaventato, cercò di prenderla al volo, ma si sbilanciò. In un buffo balletto di pupazzi di neve, elfi paffuti e renne premurose, la scatola si librò in cielo come una stella cadente e atterrò dolcemente tra le mani di Babbo Zanotti.
“Mi spiace,” disse il Grinch, imbarazzato e con lo sguardo a terra. “Ero geloso. Vedevo tutti così felici e calorosi, e io, beh, mi sentivo solo. Ho pensato che rubare i Baci di Dama mi avrebbe dato qualche soddisfazione… Ma ora capisco che stavo solo per rovinare la festa e il calore di questo momento.”
Babbo Zanotti lo osservò con benevolenza. “Il Natale è condivisione,” disse con voce morbida. “Non c’è bisogno di rubare i Baci di Dama per assaporare la gioia. Basta voler bene e avere il coraggio di aprire il proprio cuore.” Con un gesto gentile, offrì uno di quei preziosi biscottini al Grinch. “Spero che questo dolce sapore possa insegnarti qualcosa: la gentilezza è contagiosa.”
Il Grinch, commosso, assaggiò il Bacio di Dama. Il gusto delicato di mandorle e cioccolato lo avvolse come un abbraccio caldo, facendogli sentire per la prima volta la vera magia del Natale. Le renne applaudirono (o meglio, bramirono felici), gli elfi intonarono un piccolo coro di campanelli tintinnanti, e Olaf saltellò entusiasta gridando: “Felicissime feste!”
Da quel giorno in poi, anche il Grinch partecipò alla grande preparazione natalizia, aiutando gli elfi a confezionare giocattoli e a diffondere buoni sentimenti. E quando Babbo Zanotti partì con la slitta, le renne solcarono i cieli stellati portando non solo regali, ma anche tanto amore. In ogni casa, oltre a pacchi colorati e coccarde, quel Natale comparvero dei piccoli Baci di Dama, un segno di speranza, conforto e infinita dolcezza per tutti.
E fu così che, tra fiocchi di neve danzanti, canzoni natalizie e sorrisi sinceri, persino il Grinch imparò che la gioia del Natale è ancora più dolce se la si condivide, biscotto dopo biscotto!
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